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Guida ai prestiti senza busta paga

prestiti senza busta paga

Il prestito senza busta paga è una forma creditizia sempre più d’attualità e per ovvi motivi. La vera e propria rivoluzione che sta interessando il mondo del lavoro, con una precarizzazione sempre crescente, ha infatti imposto al sistema bancario di prendere atto della necessità di andare incontro ad una platea sempre più vasta, quella formata da chi non ha il cosiddetto posto fisso, oppure lavora con un contratto atipico, ovvero un rapporto di lavoro a tempo determinato. Per non parlare di lavoratori autonomi o al nero, altra particolare categoria che non può quindi produrre pezze d’appoggio come quelle richieste da banche e finanziarie per erogare prestiti.


Per queste particolari categorie di lavoratori è però possibile approfittare dei prestiti senza busta paga. Di che si tratta? Al fine di sgombrare il campo da ogni possibile equivoco, va ricordato come senza busta paga non voglia assolutamente dire senza reddito. In pratica esistono molti lavoratori che sono in grado di guadagnare cifre anche consistenti, senza avere uno stipendio mensile, ad esempio i liberi professionisti che si fanno pagare per la prestazione effettuata. Queste persone, quindi, hanno un reddito che è facilmente dimostrabile, ad esempio producendo un documento bancario in cui siano riportati i bonifici di pagamento o quello rilasciato alla fine dell’anno dalle società con cui si siano intrattenuti rapporti lavorativi.


Chi rientri in questo parametro, può quindi guardarsi intorno alla ricerca della formula giusta e, magari rivolgersi al prestito senza busta paga offerto da Poste Italiane, ovvero SpecialCash PostePay. Si tratta di un prestito riservato a tutti i sottoscrittori di PostePay, la carta ricaricabile che viene solitamente destinata ai pagamenti elettronici e che prevede tre fasce di importo: 750, 1000 e 1500 euro. Il rimborso può avvenire in un arco di tempo compreso tra 15 e 24 mesi, con addebiti sul conto corrente postale oppure comodi bollettini. L'intera somma del capitale erogato viene a sua volta accreditata nella Postepay, pronta di conseguenza per potere essere utilizzata in base alle esigenze del soggetto beneficiario. Si tratta quindi di un’ottima possibilità per poter avere liquidità aggiuntiva, da destinare magari a pagamenti improvvisi o comunque ad esigenze che dovessero prospettarsi in un futuro più o meno immediato.


Naturalmente una volta che sia stata fatta la richiesta, è necessario che la stessa venga approvata da Compass, con cui Poste Italiane ha stipulato l’accordo relativo al prestito. L’accettazione dipende in particolare dalla vita creditizia pregressa del richiedente e ciò significa in particolare che potrebbero sorgere problemi ove lo stesso rientri nella categoria dei cattivi pagatori o dei protestati, anche se non esiste una particolare norma scritta contro questa particolare tipologia di utenza.


Nel caso dovessero insorgere difficoltà in tal senso, si può comunque provare a percorrere strade alternative, come ad esempio il prestito con garante, ovvero quella particolare formula di finanziamento che prevede l’intervento di una terza persona, solitamente uno dei genitori, chiamato a porre il suo reddito o il suo patrimonio a garanzia che il piano di ammortamento sarà comunque rispettato. Per saperne di più in tal senso, si consiglia comunque di dare un’occhiata a infoprestitisulweb.it, ove una larga rassegna di articoli può contribuire a rendere più chiaro il quadro.