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“Perfetti sconosciuti”, una commedia diversa

Perfetti sconosciuti

L'Italia si sa è storicamente una delle patrie delle commedie cinematografiche. Da quando a partire dal secondo dopoguerra, dopo che con il neo realismo grandi maestri come Rossellini, Visconti e De Sica avevano raccontato tutte le sofferenze di un paese uscito a pezzi dal conflitto mondiale, gli italiani decisero che avevano voglia di voltare pagina, di non guardare più indietro agli stenti e ai dolori passati, ma di guardare avanti con fiducia verso il futuro. Così arrivarono le prime commedie, sempre con sguardo realista ma con tempi decisamente più leggeri, che accompagnarono il boom economico degli anni '60 e '70.
Da quel momento una serie di capolavori hanno visto impegnati tutti i più grandi maestri della risata nostrana, da Aldo Fabrizi a Benigni, passando per Totò, Troisi ma anche Sordi, Verdone e De Sica junior. Anche le tematiche sono state le più svariate, dai belli ma poveri degli anni '50 e '60 ai vitelloni dei '70 e i manager rampanti degli '80, le storie sulle spiagge, nelle feste in piscina Roma oppure a lavoro. Comunque naturalmente soprattutto è l'amore il tema principale della commedia all'italiana.

Ora però arriva un film che guarda tutto questo da una prospettiva totalmente diversa. “Perfetti Sconosciuti” di Paolo Genovese riprende un po' la tematica tanto cara ad Antonioni, ovvero quella dell'incomunicabilità della classe borghese.

Galeotto fu il cellulare

E' più che originale infatti la trama della nuova fatica cinematografica di Genovese che per l'occasione abbandona la commedia corale e a episodi che finora lo aveva caratterizzato. Paradossalmente in “Perfetti Sconosciuti” tutta la storia si svolge non solo in una sera, ma anche in un solo ambiente, ovvero l'appartamento ai Parioli di una delle tre coppie (Giallini e Smutniak) che ospitano i consorti Leo - Rorhwacher e Mastrandrea – Foglietta. Unico spaiato è Giuseppe Battiston.

I sette decidono di fare un gioco, di mettere sul tavolo tutti i cellulari e di leggere tutto ciò che arriva davanti a tutti. La cosa si rileverà molto più pesante del previsto, con i presenti che scopriranno lati oscuri delle persone che credevano di conoscere a memoria. Sicuramente un film diverso dal solito, che può dimostrare che il cinema italiano può riuscire, come faceva benissimo negli anni passati, ad uscire dai soliti clichè e provare a sperimentare anche tematiche nuove e diverse.