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Il vetro, la nascita, i lampadari moderni

illuminazione

La storia evidenzia che, in Mesopotamia, nel 3000 avanti Cristo il vetro era già in uso per la preparazione di oggetti di “bigiotteria” mentre verso la metà del 2000 avanti Cristo è presente la preparazione di ciotole e vasi mediante l’uso di questo materiale.

Dopo il 1400 avanti Cristo è l’Egitto che acquisisce le tecniche vetrarie, anche se non è stata ancora individuata la tecnica a “soffiaggio” che risale al 300 avanti Cristo.

Nel frattempo, per fare le forme di vasi, bottiglie… vengono usate forme di terra, rivestite da un filo di vetro messo a spirale e, quando quest’ultimo è “asciutto” (indurito), si rompe la sagome di terra all’interno. Così si è ottenuto esattamente l’oggetto desiderato. Ma, quando e come è nato il vetro?

Plinio il Vecchio, storico naturalista vissuto fra il 23-79 dopo Cristo, morto durante l’eruzione del Vesuvio nel 79 dopo Cristo (considerato il primo “vulcanologo” e, in effetti, la sua morte è avvenuta mentre stava appunto studiando gli effetti dell’eruzione del vulcano), ha scritto “ Naturalis historia “ (latino, significato "Storia della natura") che è un trattato naturalistico.
In questo trattato narra che alcuni mercanti naufraghi, sbarcati sulla costa fenicia, si erano accampati sulle rive del fiume Belus. Per potersi cucinare qualcosa avevano la necessità di accendersi un fuoco e, contestualmente, anche di creare una base d’appoggio su cui mettere le padelle.

La base d’appoggio che utilizzarono furono blocchi di natron, conosciuto come carbonato idrato di sodio (salnitro, per una definizione semplice), senza entrare in ambito chimico, lo definiamo “soda” (polvere bianca, cristallina, solubile in acqua).

Dove bruciava il fuoco notaro che c’era un qualcosa di nuovo che luccicava: era nato il vetro.
Il natron, fondendosi per via del fuoco, e fondendosi con la sabbia della spiaggia, aveva dato inizio al processo della nascita di un liquido trasparente (quindi mediante fusione), che, raffreddandosi, diventa vetro.


Per fare una piccola parentesi sul natron, veniva usato sin dal tempo degli egizi per la pratica dell’imbalsamazione dato che la caratteristica del natron è quella di asciugare, togliere acqua.
Sin dal tempo degli egizi era molto importante e usato per i loro rituali religiosi e .. per la preparazione del vetro.
Il vetro, per la caratteristica naturale dei componenti della sua materia, è classificato come materia naturale (componenti sono: carbonato di calcio, sabbia silicea, carbonato di sodio), che lo rende perennemente riciclabile mantenendolo integro nella sua purezza come la prima volta in cui è stato prodotto.
Trasformabile in mille forme, duttile allo stato liquido, non altera la propria composizione e non è tossico, né per l’ambiente, né per l’uomo.
Questa è la peculiarità per cui viene usato per contenere e conservare i generi alimentari, sia solidi che liquidi (anche caldi).
Le caratteristiche di purezza, trasparenza, duttilità, hanno permesso all’uomo di trasformarlo, di adattarlo alle nuove esigenze: troviamo bicchieri, pentole, sportelli di elettrodomestici, finestre, vetri per auto, complementi d’arredo e… lampadari in stile moderno che, nel 1700, fanno la loro comparsa a Venezia, caratterizzando lo stile “Rezzonico”.
Dal 982 si registra a Venezia la presenza di fornaci attive, per la produzione del vetro e dal 1291 tutte le fornaci vengono trasferite sull’Isola di Murano che, da allora sino ad oggi, è sinonimo dell’eccellenza del vetro e della sua lavorazione attraverso l’abile e sapiente lavorazione da parte dei Maestri Vetrai Muranesi.