Museo storico della Liberazione

Al numero civico 145 di Via Tasso, una strada della Roma “piemontese”, a due passi dalle notissime Piazza San Giovanni in Laterano e Piazza Vittorio Emanuele, servito dalla stazione Manzoni-Museo della Liberazione della metro A, un palazzo giallo costruito negli anni 30 del Novecento ospita il Museo storico della Liberazione.

Istituito con legge 14 aprile 1957 n. 277, questo è allestito nei locali che durante l’occupazione nazista di Roma erano stati sede del comando di polizia di sicurezza e dell’annesso carcere, del quale sono conservate le celle con le finestre murate, le grate, i graffiti dei prigionieri sui muri, gli effetti personali segnati dalla tortura.

Cimeli, fotografie, giornali clandestini, volantini, documenti e opere d’arte ricostruiscono l’oppressione e la lotta per liberarsene e ricordano le personalità di coloro che in essa caddero in stragi (Ardeatine, La Storta) o in esecuzioni singole (a Forte Bravetta) o deportati nei campi di sterminio, come gli ebrei del Ghetto (cui è dedicata una sala).
La biblioteca, l’archivio e la mediateca del Museo, offrono agli studiosi la possibilità di effettuare ricerche – oltre che su una bibliografia specializzata - su volumi ed opuscoli d’epoca, su giornali clandestini, documenti e testimonianze anche orali e sui database, frutto di ricerche originali e continuamente aggiornati. Il servizio didattico, a richiesta e su prenotazione, effettua visite guidate per scuole, gruppi e associazioni anche in lingue estere.
Entra nel sito